Ortygia ha un legame, dovuto al suo nome, con l’isola greca del mare Egeo, Delos (Delo in lingua italiana). L’isola greca fa parte della Lista dei patrimoni dell’umanità Unesco, proprio come Ortigia a Siracusa, in Sicilia. Il loro legame sta nel loro identico nome; entrambe infatti nell’antichità si chiamavano “Ortigia” che dal verbo greco significa “Quaglia”. Poi l’Ortigia greca mutò il suo nome in “Delos”, parola che deriva dal termine greco “deloo” cioè “colei che mostra” “isola luminosa”, poiché su quell’isola la leggenda racconta che nacque il dio del sole, Apollo e la dea della caccia, Artemide (identificabile con la dea Diana). Secondo la mitologia greca, Latona, per sfuggire all’ira di Era, la moglie tradita di Zeus, cercò un rifugio dove partorire i figli avuti dal sovrano degli dei e lo individuò su un’isoletta che vagava tra le onde del mare Egeo, Ortigia appunto. Qui diede alla luce i gemelli Apollo e Artemide e per ringraziare l’isola brulla di averla accolta, le diede il dono della prosperità, trasformando il terreno arido di quell’isola in una terra piena di luce, fissandola con dei pilastri nel fondo marino e fermando così il suo vagabondare per il Mediterraneo. In cambio volle da essa il permesso di edificare lì il santuario del dio Apollo; per questo motivo nel corso dei secoli, quell’isola rimase sacra ai greci e a chi predicava il culto del dio del sole. Pindaro e altri poeti hanno successivamente narrato di questo legame tra le due Ortigia, mettendo in risalto i punti che esse avevano in comune; Pindaro la definisce “degna sorella di Delos” e dedica all’Ortigia siciliana dei versi; Antonio Mezzanotte, professore di lettere greche, li traduce nel libro “Le odi di Pindaro”, scrivendo al riguardo nel terzo tomo:

« … è sorella di Delo, perché Delo una delle Cicladi, dove nacque Diana, chiamavasi ancora Ortigia, essendo come l’Ortigia di Sicilia abbondante di quaglie dette Ortighes dai Greci; per questa denominazione le due Isole sono sorelle. »
(Le odi di Pindaro, Volume 3 pag. 23)

L’Ortigia siciliana aveva come sua dea protettrice Artemide, detta anche Diana. Questo perché fu ella a trasformare la ninfa Aretusa (simbolo dell’intera città e amata dal dio Alfeo, figlio del dio Oceano, al quale voleva sfuggire) nella rinomata fonte che ancor oggi scorre dentro le rocce di Ortigia fino in prossimità del mare. Ed inoltre ad Ortigia, sorge il Tempio di Apollo dorico più antico della Sicilia, a testimonianza che qui il culto del dio sole era presente e importante. Queste similitudini dunque spinsero i poeti a comporre versi sulle due isole che inizialmente portavano lo stesso nome. Ma non si sa però quale delle due abbia per prima preso il nome di “Ortigia” dato che il culto di Apollo a Delos è presente nel VI secolo a.C. e la fondazione di Siracusa si fa risalire già un secolo prima, nel VII secolo a.C., e non è stato precisato quando e come l’isola di Ortigia prese il nome che ancor oggi porta. Vi è dunque un certo mistero che rende ancor più affascinante le origini dell’isolotto siciliano che dimostra di avere radici che si perdono nel tempo e si fondono con quelle della mitologia greca.[34]